Itinerario emblematico Aymavilles - Pont d'Ael
Ci troviamo nella media Valle d’Aosta, nel comune di Aymavilles, all’imbocco delle valli del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Da qui parte un itinerario ricco di storia, natura ed enogastronomia. L’itinerario proposto percorre in parte una delle tappe del Cammino Balteo, conosciuto anche come Bassa Via. Prendendo la strada comunale che da Aymavilles porta a Villenueve, si incontra e si attraversa il torrente Grand Eyvia che scende dalla Valle di Cogne. Subito dopo il ponte, sulla sinistra, parte un sentiero in direzione del Pont d’Ael, indicato con il segnavia giallo numero 2.
Dopo la prima curva ci si trova immediatamente a camminare su una vecchia mulattiera che risale dolcemente la collina, attraversando (1) vigneti e boschi di latifoglie. Il lastricato del sentiero lascia a tratti spazio alle antiche rocce del versante, levigate e consumate dai lenti ed inesorabili (2) passaggi dei ghiacciai che in epoche lontane hanno creato le nostre valli.
Circondati da un ambiente rurale alternato a zone naturali, il sentiero sale in direzione dei prati di Eissogne, spesso frequentati dai maestosi cervi. Superata una piccola passerella sospesa nel vuoto, il sentiero ritorna a salire su un pendio molto assolato e arido, a prima vista inospitale, ma che nasconde una delle aree più ricche di tutta la regione dal punto di vista naturalistico, popolata da piante e animali unici in tutto il mondo, in particolare orchidee e farfalle, e tutelata come (3) riserva naturale. Questa prima parte è scoscesa e rocciosa, ambiente ideale per avvistare i camosci ma anche l’aquila reale e il falco pellegrino, che qui trovano le giuste condizioni per costruire i loro nidi. Raggiunto il punto massimo della salita, ci si trova di fronte una galleria che attraversa la cascata che scende dall’acquedotto posto superiormente e che, a seconda della stagione, apre le sue prese.
Una volta usciti dalla galleria la vista è impagabile e si rimane a bocca aperta davanti allo spettacolo della natura che qui ci stupisce anche per l’armonia con il contesto antropico, creando paesaggi e scorci unici. Tutto il versante della montagna è stato rimodellato in tempi molto antichi in (4) terrazzamenti per poter esser utilizzato e coltivato, mentre sullo sfondo, con il monte Grivola che domina la valle, si intravede il borgo di (5) Pont d’Ael e il suo impressionante ponte-acquedotto. Questa unica arcata collega i 15 metri che dividono i due versanti dalla profonda forra di circa 60 metri dal corso d’acqua sottostante.
Arrivati al borgo ci si può rinfrescare ad una delle tante fontane prima di continuare il cammino.
Attraversato tutto il paese bisogna seguire la strada asfaltata che porta alla regionale per Cogne. Una volta raggiunta si prosegue in discesa per pochi minuti prima di prendere il sentiero numero 3 che parte sulla sinistra e che attraversa una bellissima cappella votiva. Da qui il sentiero scende dolcemente nella prima parte per poi diventare più ripido verso la fine rientrando così velocemente al punto di partenza in Aymavilles.
Dati tecnici
Durata: 4h00 – circa
Lunghezza: Km 7,3
Dislivello: 250 m circa
Quota minima: 653 m
Quota massima: 885 m
Difficoltà: media
Periodo consigliato: tra marzo e maggio e settembre e novembre
L'itinerario

I declivi morenici del territorio di Aymavilles sembrano particolarmente vocati alla coltura della vite, infatti vi crescono parecchi vitigni autoctoni, alcuni coltivati da sempre, altri quasi abbandonati e ora recuperati e rimessi in produzione. Alcuni esempi sono il Fumin, il Petite Rouge e il Cornalin.

Le rocce montonate sono generalmente arrotondate sopra e sul lato rivolto a monte, irregolari verso valle e allungati secondo la direzione di movimento del ghiacciaio. La loro formazione è dovuta alla pressione esercitata dalla massa glaciale e all’azione di potente smeriglio svolta da notevoli quantità di detrito inglobate al suo interno.

Dal punto di vista naturalistico la zona, in virtù del clima arido, offre un'interessante varietà di flora e fauna, in particolare rare specie floristiche di origine steppica e mediterranea e ben 11 specie diverse di rare orchidee e 96 specie di farfalle che animano il paesaggio. Si possono anche ammirare l'aquila reale e il falco pellegrino, che trovano in questo sito l'ambiente ideale per nidificare. Il periodo migliore è la tarda primavera - inizio estate (maggio – giugno)

Il terrazzamento è una soluzione adottata in agricoltura per rendere coltivabili terreni di accentuata pendenza, scavando nei versanti collinari gradoni poi delimitati da muri. Questo ha permesso nel tempo la coltivazione di patate, segale e piante da vite.

Risalente all’anno 3 a.C., frutto dell’ingegno di un intraprendente e ricco padovano attivo nel settore dell’edilizia ormai più di 2000 anni fa, in piena epoca augustea. Si tratta di una grandiosa opera in muratura e blocchi di pietra da taglio, alta circa 56 metri e lunga più di 50. Il monumento aveva una funzione di ponte-acquedotto.