Sarre Saint-Pierre Villeneuve
Di castello in castello nel regno di Sua Maestà il Torrette
Il percorso attraversa una delle zone più vitate della regione, dove l’ottima esposizione del versante ha reso possibile la coltivazione di una vasta gamma di varietà , da quelle più precoci a quelle più tardive. Ma è soprattutto l’area del vitigno Petit Rouge, che, per la sua ottima capacità di adattarsi alle temperature fredde e alla siccità, caratterizza quasi completamente l’intera area. E il principale vino rosso che viene prodotto in quest’area è il Torrette , il vino più diffuso in Valle d’Aosta, che prende il nome dal Mont Torrette, accanto al quale passeremo con il percorso.
Ma lungo l’itinerario si vedranno alcuni dei castelli più antichi e conosciuti della regione, segno dell’importanza strategica della strada che da Aosta portava al Colle del Piccolo San Bernardo. Il nostro itinerario, per la maggiorparte su strada asfaltata poco frequentata, parte dai giardinetti pubblici di Sarre nei pressi della stazione ferroviaria ormai dismessa lungo la linea Aosta – Prè Saint Didier e inizia in direzione est, fino a raggiungere Villa Bal, una bella costruzione della prima metà del novecento, con un lungo muro di cinta con dei caratteristici pilastrini, qui si svolterà verso sinistra e inizia il tratto più ripido del nostro percorso, solo un centinaio di metri ma un vero e proprio “muro” che metterà alla prova sia le gambe per chi affronta il percorso con una bici muscolare sia la batteria per chi, più “facilmente, lo affronta con una ebike.
Arrivati al culmine della salita si svolta a sinistra, e si inizia un lungo tratto su asfalto chiuso al traffico, con pendenza minima, in direzione ovest. Si arriva alla frazione Rovines, dall’alto vediamo il castello di Sarre , esistente già nel XIII secolo ma l’attuale costruzione è il rifacimento settecentesco e soprattutto ottocentesco quando, acquistato dai Savoia, divenne la base per le cacce reali in quello che diventerà il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
E proprio verso le valli del Gran Paradiso si allarga lo sguardo davanti a noi con, sullo sfondo, il versante settentrionale dell’ardua Grivola bella, così definita dal poeta Carducci, che con i suoi 3969 metri è la montagna più alta che vedremo lungo il nostro itinerario. In poco tempo si arriva a Breyan, sulla nostra sinistra il monte Torrette, appena 886 metri ma con un paesaggio molto particolare, che unisce storici terrazzamenti di vigneti delimitati dai tradizionali muretti a secco a macchie vegetative di Roverella, Frassino e Pino Silvestre.
Siamo al punto più alto del nostro tragitto, da qui inizia la discesa verso Saint-Pierre . Superata la frazione di Croix arriviamo ad Etavel e da qui, prendendo la strada verso sinistra, ci appare il più disneyanodei castelli valdostani, l’antichissimo castello di Saint-Pierre , già menzionato nel XIII secolo ma che nella seconda metà del XIX assume quell’originale fisionomia che oggi lo contraddistingue: secondo canoni tipicamente romantici, vennero aggiunti agli angoli del torrione centrale quattro torrette di forma circolare . Il castello, che oggi ospita il rinnovato museo di scienze naturali , e la sottostante chiesa parrocchiale con il suo suggestivo campanile romanico sono uno dei luoghi più fotografati della regione. Che siamo in una delle zone più densamente ricche di vigneti e di produttori lo intuiamo dalla presenza di numerosi produttori con punti vendita dove poter degustare ed acquistare i loro prodotti, da la Source a Chateau Feuillet , da Di Barrò a le Grain e a Maison Anselmet.
Un breve passaggio sulla strada regionale per Saint-Nicolas e attraverso le frazioni La Crete e Veyne di Villeneuve si arriva alla statale 26 e di qui, attraversando la Dora Baltea, si raggiunge il capoluogo. Dal parcheggio scendiamo lungo il bel parco fluviale , grande area verde che si affaccia sulla Dora Baltea al termine del quale inizia una “passeggiata” lungo il torrente Savara con diverse zone d’ombra e comode panchine per chi volesse fare una breve sosta, anche se il nostro percorso sta quasi arrivando al termine. Per chi invece volesse, dopo la pedalata, fare ancora qualche esercizio ecco un bel percorso vita con sei gradi di difficoltà.
Terminato il percorso vita ecco il moderno e caratteristico ponte di legno che permette di attraversare il torrente Savara e raggiungere il centro sportivo comunale. Da qui torniamo verso il centro di Villeneuve e siamo nella zona dei Barmè, incavi naturali formatisi a seguito di crolli della parete rocciosa a monte del borgo di Villeneuve, che sono stati sapientemente trasformati in cantine per custodire il vino e altri generi alimentari. La particolare condizione naturale dei barmè garantisce una temperatura costante durante tutto l’anno. Normalmente i Barmé vengono aperti in occasione della “Fiha di Barmé”, il 16 agosto.
E passiamo sotto i ruderi di Chatel Argent , la torre cilindrica circondata da una spessa cinta muraria costruita a difesa del borgo di Villeneuve nel XIII secolo. A poca distanza l’antica chiesa di Villeneuve , la cui parte più antica risale al V secolo. In pochi minuti si arriva all’area sportiva di Chavonne , un polmone verde per chi apprezza la tranquillità offerta dai colori della natura, con una grande area pic nic e un laghetto per la pesca sportiva.
Da Chavonne riattraversiamo la Dora Baltea per tornare a Saint-Pierre, e dopo aver sfiorato la Cofruits, centro di raccolta e conservazione delle mele, a cui i coltivatori locali conferiscono i loro raccolti e dove è possibile acquistare anche altri prodotti tipici valdostani, terminiamo il nostro percorso nel parcheggio del Castello di Sarriod de la Tour con la sua meravigliosa “sala delle teste” un prezioso soffitto ligneo della fine del 1400, decorato con figure antropomorfe, mostri, insetti ed animali (chiuso per lavori di restauro fino all’autunno 2023).
Percorso essenzialmente per mountain bike.
Lunghezza percorso: 11,9 km
Dislivello massimo: 363 metri
Altezza minima: 621 metri
Altezza massima: 836 metri
Ristori agrituristici: La Source
Noleggi bici (Aosta e Gressan):