Verrès Montjovet

LA VIA DEL VINO E LA STRADA CONSOLARE DELLE GALLIE

Un percorso che ricalca il tracciato della Strada consolare delle Gallie e della via Francigena , ricorda gli innumerevoli transiti di uomini, animali e merci che attraverso opere imponenti e antiche quali terrazzamenti e sostruzioni hanno potuto spostarsi lungo tutta la Valle d’Aosta.

Dalla stazione ferroviaria di Verrès ci si dirige in via Amilcare Cretier, si attraversa la strada statale e, proseguendo su via delle Scuole, si raggiunge il borgo di Verrès situato ai piedi dell’imponente fortezza costruita in posizione strategica all’imbocco della Val d’Ayas, una struttura a forma di cubo fatta edificare a fine XIV secolo da Ibleto di Challant con funzione prettamente militare. Fu poi Renato di Challant nel 1536 a rinnovare l’apparato difensivo del maniero, adattandolo all’uso delle moderne armi da fuoco. Al suo interno, degni di nota sono lo scalone in pietra del cortile, impostato su archi rampanti, e la decorazione delle finestre, delle porte e delle mensole dei camini monumentali, dovuti a eccellenti maestranze.

Si attraversa il borgo passando sul ponte che attraversa il torrente Evançon e si può raggiungere, con una breve deviazione, la Collegiata di Saint Gilles , i cui canonici di Sant’Egidio sono menzionati per la prima volta nel 1050 a Verrès. E’ sede della parrocchia e comprende strutture realizzate tra l’XI e il XVIII secolo. L’edificio principale, in pietra a vista, e l’adiacente campanile maggiore furono edificati nel 1512 dal Prevosto Carlo di Challant.

Si prosegue, quindi, verso la frazione Torille e si seguono le indicazioni della via Francigena che con una mulattiera in pietra sale a monte dell’abitato e attraversa i terrazzamenti coltivati in parte a vite e oggetto di un progetto di recupero per riportare il versante alla produzione di uve. Sono qui visibili e segnalate due piante monumentali di olivo, più che centenarie. Ora il percorso diventa un piacevole sentiero che scollina in un bosco di roverella e prosegue in direzione Montjovet.

Si attraversa il grazioso villaggio di Reclou, con le sue case colorate, e ci si dirige verso il capoluogo dove si incontra la Chiesa Parrocchiale della Natività di Maria costruita intorno al 1830; proprio nei pressi della Chiesa si passa a fianco ad una pianta monumentale, una Wisteria (glicine) di circa 200 anni.

Procedendo in direzione della Frazione Toffo si attraversa una zona terrazzata a mezza costa con coltivazioni di viti e di piante aromatiche quali salvia e rosmarino. In questo tratto, il sentiero permette di riconoscere il tracciato della trada consolare delle Gallie, costruita dai romani nel I secolo a.C.. Sono visibili tratti di sede stradale caratterizzati da un fondo in roccia scalpellata in cui sono ben riconoscibili i solchi lasciati dal passaggio dei carri, segno indelebile del passaggio di migliaia di uomini, animali e merci che si spostarono lungo questa direttrice per diversi secoli. Si raggiunge ora la frazione Barmas, il cui nome deriva dalle particolari costruzioni ricavate sotto grandi roccioni sporgenti che vengono chiamati “Barme” o “Balme”: la roccia talvolta funge da copertura oppure sostituisce addirittura una parete di un’abitazione o di una stalla. Si possono persino notare alcune palme che sopravvivono in questa zona particolarmente soleggiata e con clima mite anche in inverno.

Si scende a questo punto verso il borgo di Montjovet situato sulla sponda della Dora Baltea e dominato dall’imponente castello di Saint Germain . Il borgo ha da sempre avuto un ruolo strategico per il controllo della viabilità, una mulattiera passava sull’antico ponte di legno e proseguiva verso Saint Vincent. Passeggiando tra i vicoli del borgo si possono vedere diverse dimore impreziosite da finestre con archi decorati, portali modanati e affreschi sulle facciate; particolarmente interessante un edificio con un portale datato 1585 e che, alla fine dell’800, divenne un albergo ospitando gli operai che lavorarono per la costruzione della ferrovia Ivrea- Aosta. La Cappella medievale, costruita tra l’XI e il XII secolo, era intitolata a Santa Maria e svolse la funzione di Chiesa Parrocchiale fino al 1843. Dell’antico edificio rimane solo il campanile con aperture a bifore e cuspide esagonale, la chiesa è stata demolita e poi ricostruita nel XVIII secolo ed è attualmente dedicata a San Rocco.

Il percorso termina davanti all’hotel Napoleon dove è possibile prendere un autobus per rientrare a Verrès.

Il percorso è fattibile a piedi. Eventualmente, per chi volesse utilizzare la bicicletta, da Torille al capoluogo di Montjovet è possibile percorrere le strade di campagna che costeggiano la Dora Baltea, mentre, dalla parrocchiale della Natività di Maria, si può seguire l’itinerario pedonale descritto in precedenza.

Lunghezza percorso: 10,62 km

Dislivello positivo: 480 metri

Dislivello negativo: 339 metri